lunedì 18 novembre 2013

Pseudoscienze e tendenze: L'eco-bio. La scienza dietro la paraffina, i siliconi e i parabeni

Ciao a tutti!

In lista ho altri due post semipronti ma che devo completare con dei disegnini o altre informazioni. Per cui rimangono in formato di bozza. Nel frattempo, date le ultime esperienze personali e per il fatto che sono sempre alla ricerca di cosmetici nuovi ed efficaci vorrei parlare un attimo delle ultime tendenze in fatto di prodotti per la cura della persona e non solo. Ovvero l'ecobio.
No, non farò review di prodotti ma vorrei semplicemente spiegare che cos'è questa tendenza, perché sta diventando così popolare e vorrei sfatare anche alcuni miti che vengono detti per promuovere questa nuova filosofia di vita.



Iniziamo intanto con il definire l'ecobio.

Ecobio si riferisce ad una gamma di prodotti di derivazione prevalentemente vegetale che non contiene sostanze di natura chimica (i tanto odiati siliconi, parabeni, oli minerali, PEG ecc ecc) né di natura animale, perché la "tortura di una povera bestiola ai fini della cura della persona è tanto crudele quanto mangiare carne". Si, è in senso sarcastico. Comprendo chi è vegetariano per il trattamento degli animali a livello della produzione di massa (anche se suggerirei di favorire quelle imprese che invece trattano gli animali bene piuttosto che non mangiare carne per niente.... dovrei fare un post a riguardo...). Tuttavia credo che sia più che giusto che una carcassa da cui è stata ottenuta della carne, sia sfruttata al massimo per rendere ancora più utile il sacrificio dell'animale. Non importa quanti vegetariani al mondo ci siano, i macelli ci saranno comunque, tanto vale ottenere quanto più possibile dal singolo animale.
Quindi i derivati animale non sono considerati ecobio, ma possono comunque essere accettati dai non vegetariani e dai non vegani.
Il fatto di essere ecobio non si riferisce solo all'origine naturale e vegetale dei componenti ma anche ai processi di produzione eco-friendly e controllati, magari la mancanza di uso di pesticidi in fase di coltura, di test sugli animali, e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili. L'uso di contenitori riciclabili è generalmente un altro punto a favore.

La biodegradabilità dei componenti è un'altra importante questione dell'ecobio. Le vere fanatiche di questa tendenza pensano a tutto: Cruelty free? BENE. No oli minerali? BENE. No Siliconi? BENE. No parabeni? BENE. Confezione riciclabile? BENE. OH MIO DIO E' PURE ECO SOLIDALE!!
PROMOSSAAAAA
Una delle caratteristiche sopra non viene rispettata? Bocciata bocciata bocciatissima.

[Edit 22/11/13: il fatto di essere cruelty free è inoltre per l'unione europea un must. Nel 2009 infatti, nel corso delle trattative sulla sperimentazione animale, la Commissione ha deciso di vietare la sperimentazione sugli animali sia per i cosmetici finiti (già vietata dal 2004) che sugli ingredienti usati nei cosmetici (normativa del marzo 2009 appunto). Dal marzo 2013 non possono essere più commercializzati cosmetici del genere in quanto questo era il termine ultimo per le aziende di adattarsi alla normativa. Ecco il link. Ergo, qualunque cosmetico voi compriate, sia esso bio/etico o certificato tale sarà sempre e comunque cruelty free!]

Una delle estremiste del settore è Carlitadolce,una youtuber che spignatta (si fa i cosmetici da sé) e controlla gli INCI bocciando immediatamente qualunque cosa non sia ecobio come definito sopra.

Sebbene trovo che molte delle ricette da lei fatte siano più che buone trovo alcune sue "espressioni" un tantino esagerate. E passiamo infatti ai falsi miti.

Falsità e verità a favore dell'ecobio.
  1. La paraffina fa male e fa venire il cancro.

    Niente di più FALSO. Tra il "far male" e "senza infamia senza gloria" di differenza ce n'è. Eccome. Sebbene la paraffina non abbia effetti davvero positivi sulla pelle, dire che fa male e provochi addirittura il cancro, beh insomma... stiamo davvero esagerando.
    La paraffina è stata scoperta verso la fine dell'800 e da allora sono stati fatti studi e studi e studi atti a dimostrarne la totale inerzia: in poche parole non provoca allergie, è dermatologicamente testata anche per essere usata sulla pelle dei bambini. [SBK Import and Distribution of Chemicals, 2005.] Inoltre è stato anche dimostrato che la forma di paraffina più pura, ovvero la liquida, non occlude i pori inibendo comunque la perdita di acqua dallo stato transdermico. [DiNardo JC, 2005].
    La FDA americana e la Farmacopea Europea hanno normative decisamente severe per quanto riguarda le caratteristiche delle sostanze per uso umano, sia esterno che interno. Per quanto riguarda la paraffina per uso farmaceutico (ovvero la paraffina liquida) deve essere pura al 99%, includendo come impurezze anche germi, metalli pesanti ed eventuali residui di lavorazione.
    Il vantaggio dell'uso della paraffina è appunto la mancanza di allergenicità. Se una persona altamente sensibile usa oli particolarmente ricchi ed attivi potrebbe avere una reazione di ipersensibilità che invece viene evitata dall'uso della paraffina. E' per questo che i prodotti di tipo farmaceutico e cosmeceutico hanno nella formulazione paraffina. Sono indicati per persone con dermatiti e problematiche cutanee particolarmente delicate.

    La paraffina è anche usata in campo alimentare per proteggere i formaggi dalle muffe e dalle impurità in modo da aumentarne la conservabilità. Avete presente i babybel?


      
    La pellicola rossa che tanto l'ha reso famoso è fatta di paraffina. Non si mangia certo ma non "attacca" il formaggio rendendolo pericoloso. Se fosse così credete davvero che lo lascino nel banco frigo?
    Ecco delle piccole nozioni sulla chimica, uso ed effettiva pericolosità della paraffina.
    • La paraffina deriva dal petrolio: VERO.
      La paraffina è un derivato dal petrolio che subisce diversi processi di lavorazione a seconda dell'utilizzo che poi dovrà seguire.Il petrolio usato in farmaceutica e cosmetica può trovarsi in diverse forme: Vaselina, Olio di vaselina/Paraffina liquida (la forma più pura), e infine paraffina filante. La paraffina usata nel campo industriale per la lubrificazione dei macchinari è invece meno pura delle forme citate in precedenza.
    • E' come se ti mettessi benzina in faccia: FALSO
      Il petrolio usato come carburante subisce delle lavorazioni diverse atte a ricavare dalla miscela idrocarburi con catene con numero di atomi di carbonio diversi: La benzina ha catene lunghe da 6 a 9 atomi di carbonio mentre la paraffina 16-20. Piccola nota: gli idrocarburi sono chimicamente simili ai grassi che l'organismo umano ha dentro di sé. Quelli umani hanno catene lunghe tra i 14 e i 20 atomi di carbonio come la paraffina cosmetica.
    • La paraffina provoca il cancro. DIPENDE
      Il panico dovuto alla possibilità che la paraffina possa provocare il cancro è dovuta ad una piccola nota che la UE ha messo per la paraffina impura usata nella produzione industriale, poiché essendo meno purificata può contenere tracce di idrocarburi dannosi e potenzialmente cancerogeni. Come potete vedere dal documento nel Link, le aziende che usano questo tipo di paraffina sono quelle per la manifattura di inchiostro stampanti e dei pneumatici. vi mangiate per caso le cartucce della vostra stampante? Vi fate lo scrub con la gomma di uno pneumatico? SOLO in questi due casi dovreste aver paura della cancerogenicità. Inoltre sono i petrolati in generale ad essere considerati cancerogeni, non quelli purificati. Dato che il petrolio è una miscela estremamente ricca, con le moderne tecniche di laboratorio è possibile ottenere prodotti puri e sicuri.
       
    • Un'altra piccola nota. Secondo diverse teorie il petrolio è derivato comunque da processi naturali, di decomposizione o di tipo chimico ma pur sempre non protratto dall'uomo.[Treibs, A.E. (1936). Chlorophyll- und Häminderivate in organischen Mineralstoffen. Angew. Chem. 49: 682–686. DOI:10.1002/ange.19360493803]
       
    • Io uso la paraffina? NO
      Non uso la paraffina per un semplice motivo. Ho la pelle secca, quindi non ho bisogno di trattenere i liquidi ho piuttosto bisogno di permettere l'assorbimento di nutrienti. Poiché la paraffina crea un film lipidico protettivo, scherma non solo dall'interno verso l'esterno ma anche nella direzione opposta: di conseguenza eventuali sostanze emollienti e idratanti presenti nella crema non riescono ad entrare e la mia pelle che secca era secca rimarrebbe.

    Piccola nota finale: se avete una pelle problematica non dovreste avere problemi con "paraffinum liquidum" dato che è stato confermato che, in forma più pura, fa traspirare la pelle. Non sono al momento sicura che con "mineral oil" e "vaseline" ci si riferisca alla forma più pura. Chi ne sa di più per favore scriva sotto. In ogni caso davvero non preoccupatevi del cancro, non ne è responsabile!
  2. I siliconi danneggiano pelle e capelli.

    I siliconi sono polimeri derivati da monomeri di silicio e ossigeno. Vengono usati come colle, per gli attrezzi da cucina (fantastiche le tortiere e formine in silicone, così facile togliere la vostra opera d'arte dalla tortiera senza distruggerla!) per oggetti chirurgici (coppette mestruali, protesi), a livello industriale per lubrificare macchinari, a livello farmaceutico per il meteorismo e ovviamente nei cosmetici.
    Prodotti in silicone

    Nei cosmetici, vengono usati per la loro funzione lubrificante ed antistatica in modo da dare quella sensazione setosa e morbida alla crema prima e alla pelle poi. L'effetto che fanno è quasi come quello della paraffina, creando un film protettivo alla pelle.
    Il problema è che, ed in questo concordo con le "eco biiste", questo film blocca completamente la traspirazione della pelle. L'effetto setoso che si verifica con la crema, il fondotinta e i balsami per capelli è appunto un effetto mascherante che temporaneamente nasconde il problema di doppie punte, pelle secca o disomogenea.

    Piccolo schema sull'effetto del silicone sulla pelle.
    Perdonate la qualità, fatto a mano con paint!

    Protegge eccome dagli agenti esterni ma non fa traspirare la pelle né permette a acqua  atmosferica e nutrienti di entrare. Inoltre i pori non traspirano come invece riuscirebbero con la paraffina o altri oli leggeri, andando a creare situazioni proinfiammatorie come comedoni, brufoli e punti neri.


    Posso inoltre confermare per esperienza personale che evitare l'uso continuativo di siliconi sui capelli e sulla pelle porta molti benefici. Proprio di recente il mio dermatologo mi ha consigliato una crema per riparare la pelle danneggiata da acne e per aumentare l'effetto positivo del trattamento per combattere le cicatrici. Al secondo posto nella lista degli ingredienti c'era silicone. L'ho usata 2 volte, sabato pomeriggio e sera, e domenica mattina mi sono svegliata con una pelle secchissima e un bellissimo grano di miglio sotto l'occhio dove mi era scappata un po' di crema... grandi così non ne avevo mai avuti. Ho sospeso l'uso di quella crema a favore di un'altra più nutriente e tollerata (burt's bees pelle sensibile) e poi sono corsa a trovarne una sostitutiva con gli stessi ingredienti attivi di quella prescritta.

    Quindi si, i siliconi, sopratutto su pelle problematica come la mia, fanno male: stimolano brufoli, punti neri e irritazioni.
    E sui capelli? Hanno lo stesso effetto seccante che hanno sulla pelle, i capelli diventano paglia e ingestibili e si è costretti a lavarli sempre più spesso mettendo sempre più balsamo (siliconico) cercando di tamponare il problema.


    E quindi come fare?
    Per quello che faccio io sui capelli, per i quali ho ricevuto molti complimenti parlerò a parte perché se no non finisco più. In generale suggerisco di cercare creme e prodotti senza siliconi per la vita di tutti i giorni e di optare per fondotinta e balsami o prodotti di styling siliconici sono in occasioni particolari. Io per esempio mi trucco con il fondotinta "serio" solo per occasioni davvero importanti come una laurea, in particolare la mia, un matrimonio, una serata speciale. Poichè questi trucchi mi peseranno nella settimana successiva li uso davvero raramente e nel resto dei giorni opto per prodotti più naturali. Magari chi ha una pelle normale e non problematica e sensibile basta lavarsi bene il viso e il collo per poter eliminare i "danni" da silicone, per me purtroppo non è così.
    Per i capelli non ho più bisogno dei siliconi per far finta di avere dei bei capelli, dopo due anni di cure intensivissime sono sani e lucidi anche senza!

    Come riconoscere i siliconi: generalmente hanno nomi che finiscono in -one e -iloxane (dimethicone, cyclohexasiloxane).

    [Edit di Dicembre 2014: nel corso dell'anno ho provato molti fondotinta eco bio. Con risultati molto deludenti. Ho una pelle problematica, come già detto. Devo coprire macchie e sporadici brufoletti e i colori o la forma dei fondotinta naturali non corrispondono alle mie esigenze. Da gennaio ho ricevuto il clarisonic, e da marzo-aprile ho ricominciato ad usare il fondotinta "siliconico". Ho scoperto che se le creme più a contatto con la pelle sono da me tollerate, e per me non possono avere siliconi, se sopra metto trucchi dalla formulazione più "sporca" ma pulisco bene il viso, non ho alcuna conseguenza. Zero! Credo quindi che demonizzare i fondotinta o make up per la formulazione sia sbagliato e che si debbano cercare invece quei prodotti per la skin care che vengono ben tollerati dalla nostra pelle e che rispondono a personali necessità e/o tollerabilità]
     
  3. I parabeni sono pericolosi.
    Quello che dicono sui parabeni è che questi sono sostanze estrogeno simili che possono avere effetto a livello ormonale sull'apparato riproduttivo maschile e femminile e sulla fertilità.
    Questo è parzialmente vero ma va analizzato con attenzione.
    Anzitutto cosa sono realmente i parabeni? Sono delle sostanze chimiche di origine sintetica usate come conservanti e antibatterici in quanto diminiscono la possibilità di contaminazione batterica, aumentando la vita del cosmetico o del medicinale in diverse forme. Il nome chimico del parabene è X-paraidrossibenzoato dove X sta per metil in caso di metil parabene, butil per il butiparabene e propil per il propilparabene.


    La loro concentrazione in una formulazione è pari allo 0,02% del peso totale della preparazione al massimo, quindi si parla di 20 mg in una composizione di 100 grammi AL MASSIMO. Almeno secondo le direttive insegnatemi durante il corso di Formulazione galenica... Quando noi usiamo una crema non usiamo certo tutta la confezione ma piuttosto una quantità pari circa a meno di una decina di grammi. Secondo questo articolo (leggete l'ultima riga) la quantità di estrogeni assorbita non è sufficiente a dare una effettiva stimolazione estrogena.
    L'articolo sopra è del 2005 e recentemente si è cercato di capire l'effetto di questi in gravidanza e allattamento, poichè in questi momenti si è notata una maggiore concentrazione nelle urine di parabeni. Questo studio conclude che "There was no consistent evidence of associations between urinary MP (metil parabene n.d.a.) or BP (butil  parabene n.d.a.) and day 3 FSH or AFC, or between urinary MP, PP, or BP and ovarian volume." ovvero, non vi è una reale evidenza di associazione tra la concentrazione di parabeni nelle urine con il volume ovarico né con la concentrazione dell'ormone follicolo stimolante o la conta dei follicoli antrali.
    A dovere di cronaca riporto anche questo articolo dove si sono visti effetti autismo-simili in topi esposti a parabeni. PRIMA DI SCATENARE IL PANICO vi chiedo gentilmente di fare attenzione a cosa riporta l'articolo: 200mg/kg di dose di esposizione. Come ho detto prima la dose che noi possiamo avere è di massimo 20 mg per 100 g di preparazione. i 2 mg che noi ritroviamo nella dose di crema che ci spalmiamo è suddivisa in media per 60 chili di organismo con organi come fegato e reni che puliscono quantità ben maggiori di sostanze potenzialmente più dannose. Provate a fare la proporzione: 

    0,200:1000 = 0,002:60000

    Prego notare che è tutto posto in grammi. 1mg = 0,001g e 1kg = 1000g!!

    Si può quindi concludere che non si esclude ci sia una pericolosità dovuta ad alte dosi di esposizione a queste sostanze ma che l'uso normale di cosmetici contenenti solo tracce di questi conservanti non sia sufficiente a dare veri effetti sistemici. Anche la peggiore ipotesi di quantità assorbita non è stata considerata pericolosa.

    Ulteriore dubbio è la tollerabilità cutanea: queste sostanze sono molto solubili in alcol, è perciò probabile che reazioni siano date o da soggettiva ipersensibilità/allergia oppure, più probabilmente, dalla presenza di alcol nella formulazione come solvente (tipico di prodotti di marche tedesche come Aok, Lavera o Weleda che non usano parabeni).
  4. I detersivi inquinano

    Sapendo i produttori che i detersivi andranno a finire nel circolo dell'acqua è importante che questi siano biodegradabili. Infatti i tensioattivi usati nei detersivi per il bucato sono per legge europea approvata dal 2004 biodegradabili in presenza di ossigeno (biodegradabilità aerobica totale). Ciò significa che se il vostro detersivo è classico o certificato come bio il comportamento aerobico è simile e quindi biodegradabile. Vi è tuttavia incertezza sulla biodegradabilità anaerobica ovvero in assenza di ossigeno, come in acque profonde e fanghi. A questo riguardo la Commissione europea ha scritto che "l'assenza di degradazione anaerobica dei tensioattivi non sembra presentare rischi evidenti per l'ambiente, contrariamente all'assenza di degradazione aerobica" (lo trovate qui, nel sito ufficiale).
    Di fatto la Commissione voleva diventare "più restrittiva poiché include tutti i tipi di tensioattivi e impone ai detergenti metodi di prova più rigorosi basati sulla biodegradabilità completa e non più iniziale".
    In questo caso la ricerca di un prodotto ecobio riguarda più che altro la produzione e l'origine delle sostanze, non l'effettivo potere inquinante del detersivo. Usare detersivi classici non è più dannoso quanto una volta grazie alla normativa del 2004 della Commissione Europea. Ciò che è importante quando si fa il bucato è piuttosto risparmiare energia: carico pieno, temperatura bassa e detersivo sufficiente a pulire ma non esagerato (non vogliamo fare un ulteriore risciacquo vero?).

Ecco spero che questo post sia stato utile perché ogni passaggio da acqua&sapone, profumeria o supermercato non diventi una tragedia!Se avete anche altre idee di miti o esagerazioni da ecobio dite pure e cercherò di informarmi e postare a riguardo!
Spero in ogni caso che quanto ho scritto vi porti a ragionare su quello che leggete in rete ed a non credere a tutto incondizionatamente!
Buona ricerca!! 

baci baci,
Bettina

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